Lo Chiamavano Trinità…

Italia, 1970
Regia: E.B. Clucher
Attori: Steffen Zacharias, Bud Spencer, Terence Hill, Gisela Hahn, Farley Granger, Ugo Sasso, Gaetano Imbrò, Riccardo Pizzuti, Fortunato Arena, Ezio Marano, Michele Cimarosa, Dominic Barto, Elena Pedemonte, Luciano Rossi, Dan Sturkie, Remo Capitani, Paolo Magalotti, Vito Gagliardi, Antonio Monselesan, Franco Marletta, Luigi Bonos, Thomas Rudy.

Trinità e Bambino sono due fratelli: l’uno (Trinità) è un criminale pigro e dal cuore d’oro; l’altro (Bambino) è un ladro di cavalli, poco socievole, di modi rozzi ma alla fine bonaccione.

Dopo aver salvato un messicano dalle grinfie di alcuni bounty killer senza pietà, Trinità giunge in un piccolo paese di cui Bambino è divenuto inaspettatamente lo sceriffo.
Trinità, divenuto vice-sceriffo, si scontra ben presto con il Maggiore Harriman (M.H. “Qui c’è un fante di troppo”; T: “NO, qui c’è un maggiore di troppo”).

Il motivo dello scontro? Chiaro, il Maggiore vuole a tutti i costi la terra dei Mormoni per farci pascolare i propri cavalli; i mormoni non vogliono andarsene; Bambino ha messo gli occhi sui cavalli del Maggiore.
E Trinità? Agisce perché innamorato delle figlie del capo della comunità mormone (“T: se avessi gli occhi di quelle due ragazze…. Sembravano due cerbiatte impaurite” B: “Due cerbiatte impaurite… magari saranno state bagasce in cerca di clienti”).

Tra una scazzottata e l’altra; scontri all’ultimo sangue; alleanze improponibili… Trinità e Bambino riusciranno a sconfiggere il perfido Maggiore, garantendo una pacifica sopravvivenza ai mormoni, grazie ad un piccolo inganno ordito da Trinità contro Bambino.
Infatti, Trinità fa marchiare la splendida mandria di cavalli che Bambino aveva rubato al Maggiore, con ciò privando il fratello dell’agognato premio.

“Film da vedere e rivedere” cit. Loh Teng Dur, regista di “la storia del cacciatore, che armato della sua balestra, scopre di aver finito la carta igienica (e non aveva manco i fazzoletti di carta);
“Oh, te do ‘n piccione” cit. l’amico mio meccanico, quello che ha le mani come le pale, quando gli dicono che questo film è brutto.

Ha battuto ogni record: In Italia è il 4° film per spettatori, 42° per incassi e secondo nell’anno dell’uscita (1970) dietro a “Per Grazia Ricevuta”, con Nino Manfredi
Un successo talmente straordinario da spingere Tarantino, in Django, ad omaggiare questo film ed è un film italianissimo, interpretato da Mario Girotti e Carlo Pedersoli, in arte Terence Hill e Bud Spencer.

Qualche curiosità sul film.

La scena iniziale dei fagioli (T: “e comunque i fagioli erano uno schifo”) è stata girata dopo che Terence Hill era stato a digiuno per 24h.

Per imparare a dare gli schiaffi, Terence Hill prendeva a sberle un manico di scopa. Ecco, la moglie non l’aveva presa propriamente bene e lo considerava un po’ matto.

Qualunque aggettivo è inadeguato a definire questo film, che ha segnato intere generazioni in Italia e nel mondo.

Per questo motivo, non assegnerò nessun voto. Sarebbe riduttivo.

Commedia, Western
Durata: 116′

By Recensore Mascherato

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