Regno Unito 2013
Regia: Spike Jonze
Attori: Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Oliva Wilde, Chris Pratt, Portia Doubleday, Scarlett Johannson
Premiato con il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale, LEI (Her) è un film apparentemente fantascientifico, ovvero ambientato in un prossimo futuro dove la “comunicazione virtuale” è sempre più presente nella vita quotidiana delle persone, condizionandone l’esistenza.
Trama tanto semplice per quanto inquietante e probabile: uno scrittore di lettere su commissione (per qualche moglie lontana, per i nonni alle nozze d’oro…) sta ancora metabolizzando la fine del proprio matrimonio quando, stanco della solitudine, compra l’ultimo ritrovato dell’informatica, il sistema operativo OS1, ovvero il primo PC basato su intelligenza artificiale e, come tale, dotato di coscienza propria; l’uomo ed il sistema (battezzatosi Samantha) inizieranno ad interagire, fino ad ammettere il reciproco amore.
Provocatorio e dal forte sentore profetico, HER è un film di dialoghi, in cui la componente cerebrale regna sovrana. Sullo sfondo, una moda del vestiario retrò, in contrasto con le luminose architetture d’avanguardia ariose e solari, ma molto poco intime.
Il mondo del futuro di HER non è ipertecnologico, non è sporco, non è nemmeno nevrotico e/o violento; è un mondo in cui la solitudine delle persone è il principale spauracchio e dove, nonostante la prepotenza di chat e social network, il paradosso vuole più difficoltà a comunicare “dal vero”.
L’illusione di un approccio più facile tra persone proiettate in un mondo virtuale, di fatto, ha aumentato le distanze tra quelle reali. In questo futuro, la forsennata gara al miglioramento perpetuo dei sistemi operativi, ha trovato finalmente l’habitat ideale per la creatura commerciale più ambiziosa e più insidiosa: un PC dotato di intelligenza artificiale ed autocoscienza, capace di interagire con l’utente, acquisire sensazioni e provare sentimenti propri.
L’uomo medio a cui è destinato, è il figlio di quello del 2013, già assuefatto allo smartphone ed ai suoi contenuti.
L’uomo ed il PC: creatore e creatura. Dalla loro interazione, il PC si evolve e l’uomo retrocede.
Verranno proposte nuove frontiere filosofiche sull’esistenza e sull’amore, fino a spingersi alla commiserazione dell’essere umano in quanto coscienza legata ad un corpo destinato a perire.
Non è tuttavia un futuro senza speranza, ma di certo l’uomo appare parte debole.
Her quindi giunge ad un punto di somma tristezza e disperazione esistenziale: si arriverà, un giorno, all’obsolescenza dell’umanità? Se dopo Matrix (1999) in molti si sono chiesti, quale sarebbe stata la nuova frontiera della fantascienza, Her potrebbe essere la risposta (solo molto meno blockbuster).
Un’opera che apre mille nuovi scenari di riflessione: una coscienza artificiale, potrà credere in Dio? Una coscienza artificiale, potrà allora rendere inutile la riproduzione umana? …E gli umani: resterebbero fuori da un universo interconnesso ma a loro precluso per via di quel difetto chiamato “corpo organico”? Philip Dick ne sarebbe entusiasta.
Da ricordare che oggi, 2014, il settore delle telecomunicazioni è quello più in forte crescita…
Duurata: 126′
Fantascienza. *****
By Lorenzo in sala