NON BUTTIAMOCI GIU’

Regno Unito 2014
Regia: Pascal Chaumeil
Attori: Pierce Brosnan, Toni Collette, Aaron Paul, Imogen Poots, Rosamund Pike, Sam Neill

Tratto da un bestseller di successo, il film racconta le conseguenze di una grottesca casualità: quattro sconosciuti aspiranti suicidi, si incontrano la notte di Capodanno nello stesso luogo e con lo stesso intento: buttarsi giù dall’ultimo piano di un grattacielo; dal reciproco imbarazzo, passano velocemente a rivalutare la propria situazione e rimandano, almeno per il momento, l’attuazione del personale progetto di terminazione.

Far sgorgare la lacrima dalla risata, è da sempre il sogno di (quasi) ogni regista. In molti hanno pensato di provarci, in pochi quelli che ci hanno provato ed ancora di meno quelli che ci sono riusciti: La Vita è Bella, Tutto su Mia Madre, Train De Vie e si potrebbe aggiungere anche Forrest Gump, sono esempi più o meno recenti ma che dimostrano quanto sia eccezionale riuscire nell’impresa.
Non Buttiamoci Giù
è invece il fallimento più plateale di questo tentativo.
Sebbene l’idea tragicomica di base offra innumerevoli spunti di sviluppo, il film non riesce a centrare nulla, se non un latente colpo di sonno nella parte iniziale.
Imbarazzante la lista dei difetti: assenza di pathos, assenza di logica narrativa, buchi di sceneggiatura ed arrogante presunzione di fare colpo con l’uso di poche scene e frasi ad effetto.
C’è un inizio, c’è una fine, ma manca tutto ciò che è in mezzo: lo sviluppo e la crescita dei personaggi, così come pure l’interazione (magari divertente) tra di essi, sono elementi desiderabili ma lasciati tali.
Il perché, soprattutto, 4 disperati diventino amici e rinunciano al suicidio, è inspiegabilmente omesso.
Gli attori, per spietata ma inevitabile conseguenza, non potevano che risultare gestiti malissimo: Pierce Brosnan è tanto utile alla storia quanto una termocoperta a Siviglia a Ferragosto: da scommettere, è sulla sua nomination ai Razzie Awards del prossimo anno come peggior attore.
Depennabile. Imogen Poots e Aaron Paul, i due protagonisti più giovani, sembrano che se la cantino e se la suonino, ovvero risultano tranquillamente impacchettabili all’interno del film come sottostoria, tanto da ricordare un (pessimo) rifacimento de Il Lato Positivo (2013) di J.O. Russel.
Toni Collette
, è la sola a tirare su il livello qualitativo di tutta l’opera, ma non le viene permesso di salvare il film: se fosse stata sola, con il suo personaggio (alla lunga il meglio riuscito), la pellicola avrebbe acquisito credibilità e godibilità.
In definitiva, un film che si lascia dimenticare dopo circa mezz’ora dai titoli di coda.
A confronto, Ma che colpa abbiamo Noi (2003) di Verdone, sembrerebbe un capolavoro.

Durata: 96′
Commedia. *½

By Lorenzo in sala

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